PROGETTO:: Raccontando con personale attenzione
il mito di Atteone*, Stefano Guerrini e Stefano Pasquini, ne svelano la
genialità, che non risiede nell’essere una favola morale, ma nei sentimenti di
compartecipazione che sa far nascere in noi: è fin troppo facile provare
compassione per il povero Atteone sbranato dai suoi stessi cani e giudicare
Diana spietata ed ingiusta. Ma a ben guardare, scavando più affondo tra le
‘colpe’ di Atteone e l’impulsività pregiudicante di Diana è in quest’ultima che
si identifica la società odierna, incapace di vedere oltre i propri timori.
Perché oggi Atteone non è altro che un uomo che, perdendosi in una terra
straniera, viene da subito additato come ‘indegno’, come colpevole, e che di
fronte allo sgomento causato dal suo arrivo non trova che rabbia. Una rabbia
infondata, che lo trasforma agli occhi di tutti in una bestia senza diritti ne
umanità; una bestia da cacciare… in una caccia tramutatasi velocemente in uno
spettacolo da telegiornale.
Stefano Guerrini, con la sua
installazione, svela ed inscena la complessa dualità della società
contemporanea, che perdendosi dietro intolleranza ed avari pregiudizi, si
mostra compassionevole - tutti noi proviamo pietà per Atteone - senza in realtà
mai “dismettere” le proprie fobie - ma di fronte al ‘diverso’ ci comportiamo
come Diana - . Nel suo complesso, l‘installazione proposta, completamente
rivestita di sapone di Marsiglia, inscenerà un simbolico Sancta Sanctorum
dell’ipotetico tempio dedicato a Diana cacciatrice, territorio ostile ed
inaccessibile se non a pochi eletti.
Mentre le performances ideate da
Stefano Pasquini amplificano fino all’estremo la sorprendente attualità del
mito: un primo intervento ricreerà l’atmosfera delle barche degli immigrati
clandestini, smarriti e spaventati in terra straniera come lo fu Atteone di
fronte a Diana. Il secondo, vedrà coinvolte una diecina di attori, che in veste
di passanti, in perfetta sincronia, saliranno sui dieci plinti del cortile,
riproducendo per alcuni secondi il saluto romano (emblematico gesto che nel
corso della storia si è stereotipato fino ad assumere un significato altro),
tornando poi, una volta scesi, a camminare come se niente fosse. La visione di
tale atto, provocatorio e fastidioso, porterà lo spettatore a riflettere su
quanto anche solo un gesto sbagliato, possa essere offensivo e dimostrazione di
intolleranza...dell’Intolleranza di Diana.
* Al termine di una battuta di
caccia nei boschi attorno Tebe, i cacciatori iniziano a riunirsi per fare
ritorno a casa, ma Atteone si attarda e con passo incerto si ritrova presto in
luoghi ignoti. Sarà questa la sua unica colpa (commessa per ingenuità): quella
di essersi perso in una terra non sua, in un luogo che non conosce. Nella sua
ignoranza, Atteone sorprende Diana che attorniata dalle Ninfe sta facendo il
bagno presso una fonte. La dea, presa alla sprovvista dalla visione di questo
essere ‘indegno’ non ci pensa due volte nel giudicarlo colpevole e nel punirlo
trasformandolo in un animale da preda: un cervo. Atteone, spaventato,
angosciato da ciò che è diventato, non sa più che fare. Fugge, ma i cani,
ancora di ritorno dalla caccia, lo vedono. O meglio non scorgono in lui che un
cervo. E quegli stessi fidati cani, di cui Atteone conosce ogni nome e ogni
pregio, come di tanti buoni amici, lo inseguono e lo braccano sbranandolo fino
alla morte sotto gli occhi dei ‘vecchi ‘ compagni di caccia che si godono
letteralmente lo spettacolo. (Metamorfosi - Ovidio)
PROGRAMMA::
CASTELLO ESTENSE | DAL 03 AL 05 OTT
STEFANO GUERRINI
L'Intolleranza di Diana, via coperta
installazione
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CASTELLO ESTENSE | SAB. 04 OTT
STEFANO PASQUINI
The Boat People, via coperta
Il Saluto, cortile interno
performances
Per la realizzazione delle performances
si ringrazia la collaborazione di:
Roberta Pazi e CompagniaInProva;
Ass. I.B.O. Italia - ONG;
HERMES, Manifesto per la Cultura.
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