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Notte Bianca a Ferrara, Sabato 21 Giugno 2008
Flop generation
PERCORSO, VIDEOINSTALLAZIONI, PERFORMANCE
P.zzetta Sant Anna, Rotonda Foschini

flop_genasrtionPROGETTO:: Vita di coppia, lavoro, tempo libero: ad accompagnarci la fedele sensazione di affrontare un match pugilistico, contro l’aria. Scomparso anche il privilegio di lottare coi mulini a vento, figli di Sessantottini e fratelli maggiori dell’exploit massmediatico e materialista, combattiamo con metodica costanza il senso di frustrazione, acuito da una precoce consapevolezza del nostro insuccesso.
Flop: lasciare, lasciarsi cadere, fare un tonfo, piombare; muoversi pesantemente, goffamente, dimenarsi, dibattersi, sbattere qua e là; fallire, far «fiasco». Il rifiuto della paralisi si accompagna alla certezza del fallimento, condizione propizia per l’insorgere di un atteggiamento nevrotico o di un graffiante sarcasmo: caratteristica, quest’ultima, che accomuna le attività di Dario Lazzaretto e Nicola Genovese. Pochi metri in linea d’aria separano gli allestimenti di Piazzetta Sant’Anna dalla Rotonda Foschini, una distanza equivalente al lieve, ma decisivo scarto tra i due personali modi di usufruire degli stessi mezzi espressivi: l’installazione video, il plotter, la performance. Il progetto “7 anni d’amore” di Dario Lazzaretto affronta un problema universale: la salvaguardia di un equilibrio armonico interno alla coppia, sollecitata continuamente dai flussi e riflussi irregolari della vita. Un video enumera le infinite occasioni d’uso di oggetti che affollano la quotidianità, senza tuttavia offrire un appiglio solido al suo scorrere inarrestabile. Se il rapporto tra individui riproduce la condanna di Sisifo a rotolar la sua pietra, affatto semplice si configura il dialogo tra uomo e natura. Nicola Genovese invita, infatti, ad avventurarsi in un malsano processo di coltivazione, diretto a piante refrattarie alla crescita: gli alberi neri. Abbandonati o caduti in oblio i tradizionali mezzi di concimazione, si impongono tecniche deviate e vane, a cui il “black tree” risponde concedendo frutti mortiferi.
Ad unire le due distinte problematiche, la silenziosa scia di plotter in Corso Giovecca,: personaggi affetti da un’insana idiozia, brandiscono oggetti di uso comune – scolapasta, bicchieri…- quasi fossero trofei di una conquistata, instabile normalità; sorrisi inquietanti sfigurano personalità solitamente rassicuranti, esempi di pace spirituale e di un sano rapporto con la realtà naturale, tipico dell’uomo faber. Esiste redenzione?PIANTINA_NOT08

Progetto nato in collaborazione con Galleria Noloco Studio (PD) e il critico d’arte Chiara Costa


PROGRAMMA
00.30 PIAZZETTA SANT'ANNA
DARIO LAZZARETTO
7 anni d'amore,
ovvero l'equilibrio delle cose

01.00 ROTINDA FOSCHINI
NICOLA GENOVESE
Black Tree