Museo Casa Ludovico Ariosto
PROGETTO:: Non v’è dubbio che lo scenario che si prospetta quotidianamente sotto i nostri occhi sia quello di un’epoca di accelerata globalizzazione, nella quale il rischio è di perdere il senso della realta' , o, ancora meglio il senso della pluralit� attraverso il quale percepire la realta' .
La nostra dipendenza dalle immagini, il proliferare della visualita' non ci aiuta di certo a stabilire un corretto rapporto con l’immagine né a percepirne con immediatezza il processo di modificazione cui la cultura massmediatica l’ha sottoposta. La capacita' del resto di assorbire l’informazione visiva non è recente, ma ha subito senza dubbio delle trasformazioni determinate dagli impulsi delle sempre più avanzate tecnologie: gli odierni mezzi digitali di riproduzione del reale, a cui si può inoltre aggiungere l’intervento umano, non restituiscono una visione vera del circostante, ma una delle sue possibili rappresentazioni. In altre parole, vedere non significa credere, ma interagire.
Il fascino esercitato dalle immagini sull’essere umano, alla luce di queste considerazioni, non è determinato dunque da un loro possibile valore in sé, ma dalla loro capacita' di produrre un effetto di realta' . Parlare quindi di visuale significa anche riflettere sullo sguardo come pratica di interpretazione, di cui l’immagine è solo una delle molte componenti. In questa prospettiva la visualita' non va colta come fenomeno circoscritto, bensì quale insieme di pratiche in grado di variare usi e significati, come ad esempio il caso della fotografia, medium dalle funzioni molteplici, da considerarsi rispetto al sistema più vasto delle immagini prodotte, a fini creativi o meno, e della loro circolazione: per quanto realistico, un dipinto, ad esempio, può essere sempre interpretato come frutto di una traslazione mentale dell'artista, mentre una fotografia non smette mai di essere collegata con ciò che le si é posto di fronte per la realizzazione del suo scatto.
Nonostante però essa abbia progressivamente perso la sua connotazione materiale, passando dall’idea di conservazione fisica dell’album, all’archiviazione virtuale del computer, e nonostante esista, seppur non sempre consapevole, una coscienza della sua fragile e manipolabile corrispondenza con il reale, la fotografia sembrerebbe pertanto non perdere quella sua fascinazione 'bassa', popolare, che é ancora in grado di esercitare incisivamente su ognuno di noi. Questo nonostante il fatto che essa sia oggi liberata dal compito di indicare la realta' .
La morbosita' con cui spesso ci si approccia ad essa, ora che il digitale ci ha reso tutti efficienti fotografi, deriva da questa sua sublimazione del reale. Consumatori di tutto, consumatori di un enorme surplus di immagini, siamo tutti morbosi voyers delle possibili rappresentazioni umane, pronti ad immortalare ogni cosa.
Cosa aspettarsi allora da un’immagine fotografica?
Una mostra sulla fotografia vuole quindi essere una riflessione allargata sul suo significato al giorno d’oggi, sulle capacita' dello sguardo di adattarsi alla crescita dei mezzi di riproduzione, sulla fruizione o, meglio sul punto di vista dell’osservatore.
Il progetto espositivo VISUALE si propone come un'analisi allargata del rapporto che l'arte ha col mondo delle immagini: si cerchera' di andare oltre la semplice connotazione tecnica che potrebbe accomunare gli artisti qui selezionati. Una campionatura che risponde all’obiettivo di porre attenzione alla sfera creativa dei giovani, alle loro potenzialit� espressive colte soprattutto nell’ambito del nostro territorio, come vanto e non miope visione.
Non é quindi la fotografia come narrazione, ciò che qui trovera' interesse d'analisi, bensì, il 'processo' con il quale si fruisce della fotografia in quanto immagine trascendente il reale, in quanto produzione di quel noema di cui parlava Barthes: "È stato- è esistito davvero”.
Il rapporto col reale, con la sua trasformazione fino alla sua completa trasfigurazione; l'ossessione dell'immagine come reliquia del possesso, che trascende ed annulla la vita vissuta a beneficio di una vita guardata; la possibilita' di dilatare quantitativamente all'infinito il nostro repertorio fotografico senza alcun senso, sono queste le tematiche alle quali hanno risposto gli artisti invitati per questa esposizione che calza il nostro sguardo contemporaneo.
INIZIATIVE CORRELATE::
Ospite dell'evento, in collaborazione con AMAE, la seconda edizione di D.v.Drops2: selezione di opere viedo in un confronto tra Italia e Inghilterra.